Il mio preferito…

Ci sono allenamenti che un atleta vorrebbe correre ogni giorno. Vuoi per caratteristiche personali; vuoi perché ognuno si trova a proprio agio con una specifica metodica; vuoi perché in alcuni casi le sensazioni che un determinato allenamento ci lasciano sono appaganti e di grande crescita.

Ci sono atleti che adorano i fondi lenti di recupero, corsi a ritmo blando, quasi in folle e guardandosi attorno. Altri preferiscono gli allenamenti con ripetute ad altissima intensità (i famosi lattacidi), che lasciano il bruciore nelle gambe e nei polmoni. Altri ancora le corse in salita.

Ognuno ha il suo allenamento preferito. Quello che rende piacevole una dura settimana di preparazione.

Nel mio caso l’allenamento che più apprezzo è il medio variato da 12 km in su. In genere mi piacciono le variazioni non troppo lunghe, come ad esempio 1000-1000 o 500/500, perché trovo che questo genere di allenamento mi passi molto velocemente. Mi piace in particolare il medio variato in cui la forbice è stretta, dove cioè la differenza di ritmo tra la prova “veloce” e il recupero è poca. In questo modo, non dovendo correre ad altissima intensità, mi sembra di riuscire a gestirlo bene sia a livello mentale che fisico. Potendo rimanere quindi in equilibrio, poiché il ritmo non si discosta molto da quello di soglia. Trovo che questo programma mi dia molto miglioramento, soprattutto dal punto di vista aerobico.

In genere svolgo questo allenamento in un circuito di circa 3 km, poco trafficato e asfaltato.

Solitamente per i “lavori” non ho bisogno di focalizzarmi molto sull’ambiente: non sento il bisogno di correre in un posto “bello”, ma piuttosto mi piace che il percorso sia lineare, senza tanti cambi di terreno, o di direzione, perché questo mi dà la possibilità di concentrarmi meglio e di entrare nel “flow”.

Svolgo questo genere di allenamento a volte in gruppo o solo col mio allenatore, Gianni, che mi segue in bici! La “compagnia”, nel mio caso, gioca un ruolo fondamentale! Non tanto per i fondi lenti o per le sedute di recupero, quanto per quelli che in gergo chiamiamo “lavori”.

Il fatto di avere qualcuno con cui svolgere la seduta o che monitori il mio allenamento, mi permette di mantenere ritmi più veloci rispetto al caso in cui avessi corso da sola.

Sara